Tutto era cominciato sabato 14 gennaio, quando i due rapper #Marracash e #Guè Pequeno hanno rilasciato un’intervista al Corriere della Sera. Dal loro punto di vista i colleghi #Fedez e J-Ax non sono dei veri rapper, ma dei cantanti pop mascherati, dei veri e propri “comunisti col Rolex”, come recita il titolo del loro ultimo album. Il primo a replicare stizzito è il fidanzato della influencer Chiara Ferragni che,
su Instagram, posta un video in cui, tra una parolaccia e l’altra,
provoca Marracash che, a suo dire, una volta avrebbe abbassato lo
sguardo in sua presenza. La controreplica, non proprio oxfordiana, è
affidata proprio a Marra (“Io abbasso lo sguardo perché mi arrivi al
ca…”). Lo segue a breve distanza Guè che, con un video girato a Santo Domingo e postato su Facebook (guarda il video qui sotto) si mette a fare il verso ai due rivali considerati ricchi e fighetti.
Secondo Marracash, il paragone tra lui, Guè e gli autori di Vorrei ma non posto non regge, perché “basta guardare alle rime e agli artisti con cui collaborano per capire che sono una forma di pop che si maschera da rap”.
A Fedez viene comunque riconosciuto di essere “una macchina da guerra
del business”, ma questo non basta. Anche Guè Pequeno è convinto che
“non sia un delitto fare soldi”, ma se si vuole essere anche un
“politico” o un “attivista sociale” (chiaro riferimento a Fedez) finisce
che ti viene la “psicosi che ti fa vivere per il clic” e quindi “sui
social finisci col dire tutto e il contrario di tutto, preghi per
Aleppo, preghi per i terremotati, quando in realtà preghi per i soldi”.
Accuse pesantissime alle quali Fedez
replica stizzito su Instagram: “Dev’essere frustrante fare le
interviste ed essere costretti a pronunciare sempre il nostro nome
perché se no non vi cagano”. Poi, racconta di un presunto incontro avuto
con Marra in cui quest’ultimo avrebbe “abbassato lo sguardo” e snocciola trionfante i numeri del tour
con J-Ax. E, evidentemente, colpisce nel segno, perché Marracash,
negando l’episodio dello scontro di sguardi, controbatte definendolo un
“nano con la sindrome di Napoleone” che parla come un “Cummenda”.
Ma non è finita perché, poche ore dopo, ci pensa Guè Pequeno a riaprire la discussione social (mezzo spesso criticato dai quatto
protagonisti della vicenda) postando un video sul suo profilo Facebook.
“Deve essere frustrante fare parte del rap game dal quale io mi sono
allontanato - afferma Guè in ciabatte e costume da bagno da una spiaggia
di Santo Domingo - perché è gente non appagata”. Poi, si mette ad
imitare Fedez. “Ho appena saputo che abbiamo venduto 300 milioni di
biglietti - dice - è stata aggiunta una 18esima data, presto il tuor
postato negli stadi, presto il tour postato su Marte e presto presidente
della Repubblica, il singolo è ancora numero uno dei numeri uno, ma vai
a ca….”. Vera rivalità o trovata pubblicitaria?
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